Cosa vuol dire fare l’imprenditore agricolo in montagna? Per scoprirlo visitiamo Coazze, in Piemonte, al limite estremo della Val Sangone, tra la Val di Susa e la Val Chisone. Qui il  territorio, compreso nell’area protetta del Parco Naturale Regionale Orsiera-Rocciavré, presenta un paesaggio tipicamente alpino: prati irrigui, castagneti ed estese faggete nella parte più bassa, seguiti da ampi pascoli, fino a giungere alle creste rocciose delle montagne. Uno dei pochi giovani rimasti a popolare queste zone è Alessandro Moschietto, un giovanissimo imprenditore che conduce la tipica azienda multifunzionale, dovuta alle caratteristiche proprie del territorio, in cui piccole aziende sono necessariamente portate ad occuparsi di diverse produzioni.

In montagna, si sa, il settore agricolo fatica più che altrove a svolgere il proprio ruolo di tassello indispensabile per una crescita armonica sia dal punto di vista sociale che economico per la collettività e ciò è legato al limite stesso che l’essenza della vita in montagna rappresenta: qui è limitato l’orizzonte, vi sono limiti altitudinali per le diverse colture, vi è un limite fisico alla possibilità di scambi. Bene, è proprio in queste zone di montagna che possono essere sviluppate soluzioni atte a garantire sostenibilità e tra queste c’è la multifunzionalità, ovvero la capacità di svolgere più attività assieme.

E quella di Alessandro è la tipica azienda multifunzionale, una piccola impresa portata ad occuparsi di diverse attività: la coltivazione di foraggi, cereali, orticole, la silvicoltura e la zootecnia per la produzione di carne bovina e prelibati salumi.

 

 

 

Chi è Alessandro Moschietto? Ecco la sua breve presentazione:

Quello montano è un territorio che ha conosciuto lo spopolamento nel dopoguerra e oggi è soggetto a forti rischi idrogeologici: qui l’attività agricola è fondamentale per contribuire al mantenimento del paesaggio. In estate Alessandro conduce le vacche al pascolo, per poi venire spostate a valle dove, grazie ad un contratto di soccida con un altro giovane allevatore, vengono accresciute per poi essere macellate.

La carne prodotta è poi venduta nel punto vendita aziendale: un ciclo produttivo che mantiene viva questa zona ricca di fascino e di potenzialità ma indubbiamente difficile da gestire.  

La storia del giovane Alessandro qui nella puntata integrale:

Nell’antica Grecia la carne era considerata un cibo di lusso e veniva consumata solo dai gruppi sociali più abbienti. Nel Medio Evo la cultura monastica ha esaltato il valore della carne per cui l’astensione aveva un significato di penitenza. Oggi la carne ha recuperato il suo ruolo ed è un alimento indispensabile per un regime alimentare equilibrato: una fonte proteica ad alto valore biologico: le sue proteine, molto simili a quelle umane, sono facilmente utilizzabili dall’organismo per soddisfare i processi metabolici in cui sono coinvolte: produzione di ormoni, enzimi, neotrasmettitori, anticorpi, rinnovo cellulare, coagulazione del sangue, contrazione muscolare. La carne è ricca di proteine, ferro, vitamine, e sali minerali ed è essenziale prevederne il consumo all’interno di un modello di alimentazione mediterranea, naturalmente con moderazione e soprattutto prestando attenzione alla provenienza dell’animale e alla parte da consumare. I dettami della Dieta Mediterranea suggeriscono un consumo di 2 volte la settimana, non più di una quella rossa e soprattutto occorre avere particolare attenzione alla cottura, evitando quella eccessiva ( la bruciatura) e la lavorazione (affumicare, salare, aggiungere conservanti). Attenzione alle scelte di totale eliminazione della carne: la perdita di massa muscolare è la causa che innesca nell’anziano una progressiva fragilità. Diversi studi dimostrano che proteine e moto quotidiani possono prevenire l’insorgenza della sarcopenia che porta, nei casi più gravi alla disabilità. Quindi in sintesi, filiera della carne con alimentazione controllata, quantità di consumo ridotte, cottura adeguata ed evitare la trasformazione. Vediamo qui  una gustosa ricetta con la carne rossa piemontese: