Nell’astigiano conosciamo una storia di agricoltura sociale: quella di Patrizia De Pollo che conduce una cooperativa agricola un po’ speciale, insieme al marito Cesarino e a 9 soci lavoratori.

Suddivisi tra la Casa di Reclusione di Quarto Asti e la loro fattoria didattica situata nella frazione di Sessant, Patrizia coltiva in 5 ettari pomodori, melanzane, insalata, zucchine, pesche, mele, pere, albicocche e allevano asini e animali di bassa corte. La loro è una cooperativa sociale agricola che svolge attività di inclusione socio-lavorativa, terapia con gli animali per minori, disabili e anziani, turismo agricolo-sociale e formazione.

 

Chi è Patrizia De Pollo? Ecco la sua breve presentazione:

 

L’agricoltura sociale è quell’insieme di attività imprenditoriali che, oltre a produrre reddito includendo socialmente soggetti svantaggiati, persegue anche l’intento di creare un nuovo sistema di welfare: questo è l’esempio virtuoso che unisce la cooperativa di Patrizia con la Casa di Reclusione di Quarto d’Asti, dove l’ottica segregativa-assistenzialistica si trasforma in una vera e propria cultura virtuosa del lavoro in cui i detenuti, soci lavoratori, dopo aver appreso adeguate tecniche agronomiche, sono impegnati in prima persona in attività agricole nei campi di proprietà degli istituti penitenziari, prevedendo anche la commercializzazione dei prodotti agli stessi detenuti e al libero mercato, in particolare ad altre realtà che condividono la stessa filosofia.

L’agricoltura sociale è un comparto produttivo in evoluzione sostenuta anche dal Parlamento, prevedendo che le regioni, attraverso il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, possano destinare finanziamenti ad attività di agricoltura sociale. “L’agricoltura sociale è una via economica ed etica insieme – racconta Patrizia – capace di dare soddisfazioni sia all’imprenditore che ai lavoratori coinvolti, in cui reddito, dignità e reinserimento sociale possono dare gratificazione al nostro lavoro, oltre che una chance in più a chi intende intraprendere un percorso di vita più dignitoso. Il mio auspico è quindi che le regioni siano sempre più sensibili a questi progetti, sostenendo le aziende agricole in tal senso; spero anche che la nostra esperienza qui in Piemonte possa essere d’esempio per altre regioni”.

Ecco la puntata con la storia di Patrizia:

Spazio ora ai sapor del territorio, con i prodotti di Patrizia e la proposta di una ricetta piemontese: la ratatouille, ovvero la versione francese della nostra caponata, in una rivisitazione agrodolce- Tante verdure per questo piatto semplice e gustoso a cui viene aggiunta la nocciola tritata, rigorosamente IGP dal Piemonte, la tonda gentile. Fra le caratteristiche che rendono particolarmente pregiata questa varietà vanno citate la forma tonda, il guscio sottile, il seme dotato di buon aroma e di sapore delicato, il tenore dei grassi limitato ed una buona conservabilità senza problemi di irrancidimento.

 

Con le verdure di stagione coltivate da Patrizia, andiamo in cucina per vedere la preparazione della ratatouille con le nocciole IGP del Piemonte: