A partire dal 2015 la richiesta di prodotti biologici in Italia è aumentata del 20% e oggi il 75% dei consumatori italiani acquista prodotti biologici perché ha fiducia nella loro bontà e sicurezza. Per raccontarvi di cosa si tratta andiamo in Toscana, nella Maremma grossetana, ai piedi della collina su cui si erge la piccola località di Roccastrada, dove si estende un’ampia pianura di origine alluvionale. Qui, complice la bella stagione estiva, si segue la raccolta delle albicocche che vengono trasformate in nettare di frutta biologico.

Conosciamo Arturo Santini e Stefano Ramazzotti, agricoltori biologici che producono frutta per la trasformazione in succhi e nettari. I loro prodotti
entrano a far parte del grande marchio di Alce Nero, azienda leader del settore che raccoglie oltre 1000 agricoltori e trasformatori biologici da tutta Italia, per produrre cibi di qualità rispettosi dell’ambiente e della biodiversità.

Raccolte alla perfetta maturazione, i succosi frutti vengono nel giro di pochissime ore trasformati in purea e poi in nettari da bere. Dalla voce dei nostri protagonisti scopriremo cosa spinge gli agricoltori a preferire quella biologica rispetto all’agricoltura convenzionale. Fattori etici ed economici sono alla base di questa scelta, fatta comunque di rigorosi controlli e di pratiche antiche rivisitate in chiave moderna, che, complici le nuove tecnologie e la ricerca scientifica, hanno reso quella biologica una strada ben praticabile.

Quella di Arturo e Stefano è una storia di passione ma anche di grande attenzione alle varie fasi del lavoro, poiché l’agricoltura biologica è regolamentata da un rigoroso disciplinare, con un sistema di controllo e certificazione delle produzioni. Per tutelare il consumatore circa l’autenticità del prodotto biologico, gli standard di produzione sono molto stretti. In Italia sono attivi organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle politiche agricole e forestali. Svolge una importante funzione per la tutela dei consumatori il ICQRF, l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari. Nel 2014 oltre il 95% dei prodotti biologici controllati sono risultati a norma.

L’agricoltura biologica considera l’intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo, favorendola con concimazioni organiche,
interventi limitati ed esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi e di organismi
geneticamente modificati (OGM). Per difendere le diverse colture esiste un
preciso elenco di prodotti fitosanitari a base di sostanze di origine naturale e di prodotti a base di feromoni (confusione sessuale) e di microrganismi utili (virus e batteri cosiddetti “buoni”). Ancora, molto importante è la rotazione dei terreni e la scelta di varietà naturalmente più tolleranti alle malattie.

Ecco tutta la puntata integrale dedicata a Arturo e Stefano:

Stefano ci racconta come difendere le piante dagli insetti dannosi con la confusione sessuale: