foto cozzolino paesaggio

Uno dei prodotti più antichi e tipici dell’agricoltura campana, tanto da essere perfino rappresentato nella scena del tradizionale presepe napoletano, è il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP. Siamo ai piedi del Vesuvio, all’interno proprio del Parco nazionale ed è qui che grazie alle caratteristiche del terreno è possibile coltivare questo pomodorino la cui tradizione ci riporta a metà dell’ottocento, quando comincia a nascere l’usanza di coltivarlo.

foto cozzolino

Qui conosciamo Carlo Cozzolino che porta avanti questa tradizione secondo precise regole di sostenibilità e con tecniche di coltivazione realizzata integralmente a mano, come previsto dal disciplinare D.O.P. Carlo, 51 anni, architetto, appassionato da sempre di piante e agronomia, nel 2011 decide assieme al fratello Lorenzo di recuperare un fondo di famiglia a Ercolano, una estensione di circa 5 ettari, per impiantare il pomodorino del Piennolo, ovvero del pendolo, chiamato così per la forma a grappolo con cui viene confezionato fresco, esclusivamente a mano. Si tratta di un pomodoro dalla buccia molto soda, dovuta proprio alla carenza di acqua con cui riesce a crescere, caratteristica questa che gli consente anche di mantenersi fresco per tantissimo tempo, se conservato al fresco.

Il pomodorini del piennolo beneficia del terreno vulcanico e del sole generoso: si dice che anche il suo colore “ardente” sia opera del vulcano, poiché secondo la leggenda, le sue radici si nutrono della lava stessa del Vesuvio. La buccia è coriacea e la polpa, soda e compatta, ha un caratteristico sapore dolce dal retrogusto acidulo, dovuto alla particolare concentrazione di zuccheri e sali minerali.

Chi è Carlo Cozzolino? Ecco qui sotto la sua presentazione in un breve video:

La coltivazione del pomodorino del piennolo da parte di Carlo è molto attenta alla tutela del paesaggio, sia perchè si tratta di un tipo di coltivazione che non necessità di grandi cure, sia perchè si tratta di una lavorazione tutta manuale: dalla semina alla raccolta. La stessa tecnica di conservazione tradizionale vuole che si formino dei “Piennoli”, cioè grappoli interi legati a mano Questi vengono raccolti tra luglio ed agosto e se conservati in un luogo fresco e asciutto, è possibile avere “oro rosso fresco” fino alla primavera seguente all’anno della coltivazione.

Guarda la puntata integrale con la storia di Carlo Cozzolino dal Parco Nazionale del Vesuvio:

Dei benefici del pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP ne scopriamo di più nel video sotto con i consigli di Francesca Cerami dell’Istituto per la Promozione e la Valorizzazione della Dieta del Mediterraneo e vediamo la preparazione di una gustosa ricetta a base di tonnarelli con salsa di pomodorini del piennolo con burrata e limone preparati dall’Istituto Professionale Alberghiero di Palombara Sabina.

foto cozzolino piennolo

I pomodori sono fonte di preziosi nutrienti, soprattutto di potassio, fosforo, vitamina C, vitamina K e folati. Calcio e vitamina K sono utili per rinforzare le ossa,  la presenza di fibre invece rende i pomodori utili nello stimolare il transito intestinale, aiutando così il processo digestivo. I primi sintomi di una carenza di potassio sono crampi e dolori muscolari. Ne consegue che, un consumo regolare di pomodori, grazie al loro importante contenuto di potassio, sia in grado di prevenire la comparsa di questi disturbi.

Il colore rosso dei pomodori è dovuto ad un antiossidante, il licopene che lo rende prezioso nella lotta sia all’invecchiamento cellulare che ai tumori. Grazie alla ricchezza di sostanze antiossidanti, soprattutto licopene, il consumo regolare di pomodori è in grado di diminuire drasticamente il rischio di cancro ad esempio al seno, alle ovaie, alla prostata e al pancreas, svolgendo una buona azione preventiva. Il licopene infatti, stimola la produzione di enzimi che bloccano l’azione cancerogena dei radicali liberi.