Tra i tanti aspetti che può assumere l’innovazione in agricoltura, citiamo quello di chi per cercare nuove nicchie di mercato, lancia nuovi prodotti con anche una spiccata attenzione all’ambiente. Da Taranto, città dei due mari, nonchè una delle più antiche colonie della Magna Grecia, si attraverseranno alcune località del Montedoro, una unione di Comuni costituita una quindicina di anni fa con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio.

Qui visitiamo due curiose attività che proiettano l’agricoltura verso il futuro: la coltivazione del bambù e la produzione di tappeti erbosi.
Le storie sono quelle di Fabio Balzotti ed un gruppo di imprenditori pugliesi, con una spiccata sensibilità alla tutela del territorio, che hanno deciso di investire in coltivazioni di bambù, una pianta prodigiosa dai mille utilizzi, capace anche apportare benefici a terreni contaminati.

Il bambù, pianta di origine asiatica facilmente adattabile a tutti i tipi di terreno, è una graminacea proprio come il grano o il mais, ma con fusti, i cosiddetti culmi, che a maturità possono arrivare oltre i 20 metri di altezza. Si caratterizza per un apparato radicale strisciante per cui è in grado di colonizzare facilmente il terreno in cui viene piantato, occupandolo in pochissimi anni.

 

I vantaggi del bambù per la salute e l’ambiente in questo breve video:

Coltivare bambù è doppiamente vantaggioso perché si possono ottenere due tipologie di raccolto: i germogli primaverili (da marzo a maggio) e le canne adulte (nel periodo invernale). La sua coltivazione può essere definita ad “impatto ambientale zero” in quanto un bambuseto è in grado di assorbire quantità di CO2 decine di volte maggiori di qualsiasi altra piantagione o bosco. Inoltre si tratta di una pianta estremamente utile per combattere il dissesto idrogeologico e assorbire metalli pesanti. Attualmente sono più di 1500 le applicazioni commerciali ed industriali del bambù: dai mobili alle costruzioni, dalle biomasse
alla cosmesi, dai filati all’oggettistica. Inoltre i suoi germogli sono ottimi per la cucina.

Proseguiamo poi, conoscendo Pierluigi Strada che con la famiglia, nella splendida cornice di una masseria situata a Marina di Ginosa a pochi passi dal mare, agli inizi del 2000 ha iniziato a produrre tappeti erbosi in zolle, utilizzando i terreni alluvionali del vicino Lago d’Anice. Oggi la produzione di prati a rotoli supera i 400.000 mq e l’azienda di Pierluigi rappresenta una delle più importanti realtà meridionali del settore.

 

 

Come fare ad avere un prato perfetto a casa ma anche nei giardini pubblici delle città? I segreti in questo breve video:

 

Per avere un prato perfetto sono diversi i fattori da considerare: la preparazione de l terreno, la scelta del le sementi adatte, la semina eseguita con una particolare tecnica (che comunque molto spesso deve essere ripetuta perché facilmente il vento e l’acqua portano via i semi), l’irrigazione che deve essere effettuata correttamente tenendo in considerazione l’umidità del terreno, la zona climatica e il livello
di germinazione; basta sbagliare la quantità di acqua o l’intensità del getto per rovinare tutto il lavoro. L’impianto di un nuovo prato necessita di molto tempo ed impegno, per questo il prato a zolle è una risposta efficace per far fronte a questi problemi.

 

La storia di Fabio Balzotti e Pierluigi Strada nella puntata integrale: